AUTO - STIMA: che valore mi dò?

monday 08 september 2014 at 21h05

Categorie : psicologia e benessere

Una delle richieste più frequenti delle persone è poter migliorare la propria autostima: molti si sentono frustrati perché ad esempio non riescono a dire di no; oppure non sono soddisfatti di alcuni aspetti della propria vita, come il lavoro, le relazioni, il proprio corpo; infine, alcuni affermano di non aver fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità. Ma riflettiamo: quanto sono comuni questi pensieri? A chi non è capitato nella propria vita di essersi criticato duramente? Quante volte abbiamo pensato di non potercela fare? L’autostima riguarda tutti noi, ci tocca da vicino. Per questo motivo se ne parla tanto e io voglio dare il mio contributo chiarendo questo concetto in pochi e semplici punti.

Che cos’è l’autostima?

La risposta è contenuta nella parola stessa: è una stima, una valutazione che facciamo di noi stessi. Noi attribuiamo un valore ad ogni elemento che definisce il concetto di sé: potremmo quindi valutarci positivamente in ambito lavorativo, ma negativamente quando abbiamo a che fare con le relazioni intime.

Ma attenzione, questa valutazione è soggettiva e ha un impatto su di noi in base a quanto riteniamo importante quell’aspetto della nostra vita. Se ad esempio per me sono molto più importanti le relazioni affettive piuttosto che il lavoro e in tale sfera mi considero “un disastro”, allora ciò avrà un effetto negativo su come mi sento e sul valore che mi do. Sembra inoltre che non è solo importante quanto ci valutiamo positivamente o negativamente, ma quanto quel valore si allontani o meno da uno standard, da un’aspirazione alla quale puntiamo. Per cui rientrano, nel definire la propria autostima, tre concetti importanti: come siamo realmente, come ci percepiamo e come vorremmo o dovremmo essere.

In conclusione, l’autostima è un’immagine complessa di ciò che pensiamo di essere, ciò che pensiamo di poter realizzare, ciò che pensiamo gli altri pensino di noi e ciò che vorremmo essere.

Da dove ha origine?

L’autostima è il frutto delle nostre esperienze e ha origine dalle prime relazioni. Noi sviluppiamo un’idea su di noi sulla base di come siamo stati trattati o visti dagli altri, come se gli altri fossero uno specchio. Questo avviene fin dai primi mesi di vita, all’interno della relazione genitori – bambino. Tanto più il genitore rispecchia il proprio figlio, lo incoraggia, lo rassicura e lo accoglie, tanto più il bambino si sentirà sicuro di esplorare il mondo e si sentirà meritevole di essere amato. Tanto più il genitore critica il figlio per quello che è, svaluta le sue capacità, è in ansia nella interazione con lui, tanto più il bambino può sentirsi insicuro e pensare che in lui qualcosa non vada. Successive esperienze potranno andare a rafforzare positivamente o negativamente l’idea che ci siamo formati: a scuola, nel lavoro, nelle relazioni amicali e affettive, etc. Infine, ruolo importante giocano i fattori culturali e sociali e gli standard che impongono.

Cosa comporta non avere una buona stima di sé?

Una persona con una bassa autostima potrebbe pensare: “non valgo niente”, “sono uno stupido”, “non ce la farò mai”, “non piaccio a nessuno”, “ma perché capitano sempre tutte a me?!”. Inoltre si sentirà triste, in ansia, arrabbiato, demotivato, frustrato. Eviterà alcune situazioni o si relazionerà in modo di andare a confermare l’idea che ha di sé. Ad esempio, se penso “non mi piaccio a nessuno e non vale nemmeno la pena provarci”, potrò evitare le situazioni sociali, chiudermi a riccio e isolarmi. Se non voglio farmi vedere, gli altri non si accorgeranno di me e in questo modo mi confermo che non piaccio a nessuno.

Possiamo quindi identificare dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti che indicano che ci stiamo valutando negativamente.

Lo psicologo come può essere utile?

L’autostima non è una condizione permanente ed è possibile migliorarla per avere una buona visione di noi stessi: realistica, costruttiva, stabile e globale.

Lo psicologo può essere utile per:

  • aiutare a comprendere in che modo ci siamo costruiti quell’immagine di noi stessi;
  • rivedere standard, aspettative, obiettivi e valutazioni di sé in maniera più realistica;
  • imparare a prenderci cura di noi stessi ed essere attivi nella ricerca delle cose che ci fanno stare bene.

Questo può essere realizzato attraverso un percorso di consulenza individuale oppure un gruppo di crescita personale, con l’obiettivo di arrivare alla consapevolezza di tutti questi aspetti. Sono, infatti, convinta che l’accettazione di sé passi attraverso la comprensione di noi stessi. 


Dott.ssa Valentina Tulisso - Iscritta all'Albo degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia - n. 1472- P.I. 02745410304